Dieci passi

nel mistero

Chiesa di San Sabino

XVI-XVII sec. | Torreglia (Padova)

Passo

Ogni cammino comincia con un passo. Un passo ti ha portato qui. Da tempo desideravi arrivare, o forse passi spesso da queste parti, oppure sei giunto senza conoscere nulla di questo luogo. Il primo passo è un benvenuto per te da parte della comunità cristiana di Torreglia che custodisce ed è legata a questo luogo da più di mille anni. Questa chiesa è infatti l’antica parrocchiale di Torreglia ed è aperta ogni domenica per la Messa alle ore 8.30. Per altre informazioni e contatti puoi visitare i siti:    www.parrocchiatorreglia.it e www.teatroperla.it

Pace

Il Signore ti dia pace! Questo il secondo passo. Chi sale qui, in qualche modo, a volte senza saperlo, cerca pace. Pace a te! Che tu possa trovare pace nel cuore, nella vita, con tutti! Che questo passo sia così per te: un attimo di pace.

Paesaggio

Salendo per via Mondonego, oppure per il sentiero Carromatto, ti sei immerso in un paesaggio incantevole in ogni stagione dell’anno. Il tuo passo ti ha portato sul Colle della Mira: questo il nome dell’altura dalla quale puoi ammirare il paesaggio euganeo circostante. A nord trovi il Monte Rua e più a sud, verso valle, il piccolo colle del Castelletto con il suo oratorio attorniato dalla Valle degli Orti (Vallorto), antico grembo di Torreglia. Davanti a te, verso est, si apre la pianura con le zone termali di Montegrotto e più a sinistra di Abano, con il monte di San Daniele ben visibile, sovrastato da un monastero. Se il cielo è limpido, il tuo sguardo può intravvedere addirittura la laguna di Venezia. La magia di queste vedute ti aiuti a stupirti e a vivere quella gioia che nasce dalla sintonia tra il paesaggio del mondo e quello della tua interiorità.

Paesaggio nei pressi della chiesa di San Sabino a Torreglia

Patrono

Dalla strada un’elegante duplice scalinata in trachite porta a un breve spazio antistante la facciata della Chiesa rivolta a oriente. Su quattro gradoni di trachite s’innalza il portale barocco con una cornice decorata in pietra di Costozza, culminante in un arco spezzato, al cui centro è posta la statua del patrono. Sulla piccola base della statua c’è l’iscrizione: S. Savinus.

La dedicazione della Chiesa è documentata nella targa marmorea nella parete sinistra del presbiterio:

ECCLESIAM HANC

SABINO EPISCOPO ET MARTYRI DICATAM

EMINENTISSIMUS ET REVERENDISSIMUS D.D. GEORGIUS CARD. CORNELIUS EPISCOPUS PATAVINUS

CONSECRAVIT DIE XXVIII MAII MDCCXIII

ET PRO ANNIVERSARIA DEDICATIONIS

DIE SECUNDAM DOMENICAM POST PASCHA ASSIGNAVIT

Trad.it.: L’eminentissimo e reverendissimo

Signor Cardinale Giorgio Corner, Vescovo di Padova,

consacrò il 28 maggio 1713

questa chiesa dedicata a San Sabino, vescovo e martire,

è stabilì come giorno dell’anniversario della Dedicazione

la seconda domenica dopo Pasqua

Al titolare San Sabino, patrono della vicina città di Monselice, si sono affiancati dopo la peste del Seicento, anche S. Sebastiano e S. Rocco, protettori contro le malattie.

Attraversato nei secoli da periodi alterni di splendore e decadenza, l’assetto attuale della Chiesa, le cui prime attestazioni risalgono al XII sec., è tipicamente settecentesco. Esso è dovuto principalmente al restauro e rifacimento finanziato dal letterato torregliano Jacopo Facciolati (1682-1769), e ultimato nel 1765. Le adiacenze della chiesa, un tempo canonica e abitazione del parroco, sono oggi adibite a piccolo eremo: l’eremo di S. Luca. Su richiesta vi si può soggiornare per brevi periodi di ritiro e preghiera.

Vista frontale della chiesa di San Sabino a Torreglia

Pitture

L’interno della chiesa è costituito da un’aula luminosa. Entrando si può notare immediatamente al centro, in fondo, sopra il barocco altar maggiore, dietro al grande tabernacolo, la pala con Madonna in trono tra santi (1).

Ai due lati del presbiterio due cornici attorniavano una Natività con pastori (2) del XVI sec., di scuola veneta; e una Presentazione di Gesù al tempio (3), del XVI sec., di scuola veneta. Troviamo poi due altari laterali, a sinistra di S. Caterina e S. Domenico (4, tela grande), in adorazione della Madonna col bambino (5, tela piccola), olio su tela, del XIV sec. L’altare laterale di destra è dedicato ai Santi Sabino e Sebastiano. La tela originaria era la Madonna con bambino in gloria con i santi Sebastiano e Sabino (6), del XVII sec., di scuola veneta. La pala è stata sostituita con l’attuale tela (7) del pittore locale Carpanese dei ‘Morisecco’ raffigurante solo S. Sebastiano.

Sopra le due porte laterali nelle cornici ben visibili vi erano due opere poi trafugate. Una era Miracolo di S. Antonio su un bambino (8), copia dal Tiziano di scuola veneta del XVII sec.;        l’altra un dipinto su tavola Miracolo di Gesù che guarisce un lebbroso (9), sempre del XVII sec.

Probabilmente presso il presbiterio vi era collocata anche la tavoletta copia dell’Adorazione dei Magi (10) di A. Mantegna (originale, 1495-1505, presso Getty Museum, Los Angeles). L’opera è molto plausibilmente attribuibile alla Bottega dei Da Santa Croce Girolamo di Bergamo, operanti a Venezia. Il quadro risulterebbe essere la nona copia dall’originale del Mantegna del quale la stessa bottega realizzò altre due copie. Tutte le opere attualmente assenti dalla Chiesa (2,3,5,6,10) escluse ovviamente quelle trafugate, sono custodite presso il Museo Diocesano a Padova. Purtroppo, eccetto la tavoletta copia del Mantegna, tutte le tele sono gravemente danneggiate.

Alzando lo sguardo si incontrano infine due affreschi: sulla volta del presbiterio l’immagine di Gesù con il SS. Sacramento (11) e nella volta della navata il Martirio di S. Sabino (12).

Il percorso iconografico invita a compiere prima un itinerario nel mistero di Cristo: Natività, Magi, Presentazione; e poi nel mistero della Chiesa, attraverso figure significative di santi.

Poesia

Sulla parete nord della navata, di fianco all’altare di S. Sebastiano, si trova il monumento funebre, disegnato da P. Selvatico (1803-1880) ed eretto nel 1869, dell’abate, letterato e poeta Giuseppe Barbieri che volle essere seppellito in questo luogo a lui caro e vicino alla sua Villa nel sentiero Carromatto, oggi Villa Verson. Il busto marmoreo è dello scultore Ceccon e l’epigrafe è di Andrea Cittadella Vigodarzere.

Un’altra lapide in fondo alla chiesa, dettata dal filologo Carlo Diano (1904-1974), ricorda la visita di Niccolò Tommaseo (1802-1874) all’amico Barbieri. Il Tommaseo dedicò infatti a Torreglia il carme latino Tauriliae descriptio.

Ispirato alla Pieve e a queste testimonianze poetiche, dal 2001, a cadenza biennale, la parrocchia di Torreglia promuove e organizza il Premio di poesia religiosa San Sabino. Parola e Mistero.

Pellegrinaggio

Custodita da una nicchia nella parete sud della navata, davanti all’altare di S. Caterina e S. Domenico, si incontra una bellissima statua della Madonna del Carmelo. La collocazione dell’opera risale probabilmente alla conclusione della peste seicentesca che si diffuse nel territorio e dopo la quale le popolazioni locali iniziarono ad andare in pellegrinaggio al vicino santuario mariano di Monteortone, in segno di preghiera e ringraziamento. Tale pellegrinaggio continua ancora oggi ogni anno il Lunedì di Pasqua. La cura dell’esperienza con il trasporto della statua della Madonna, di San Rocco e S. Luigi Gonzaga, custoditi a S. Sabino in fondo alla chiesa, e S. Antonio di Padova, S. Domenico Savio custoditi nella parrocchiale intitolata al Sacro Cuore a valle, è opera dei Portatori della Madonna del Carmine, costituiti come Associazione nel 2007. Altri due momenti di festa della Pieve sono la seconda domenica dopo Pasqua, Festa della Dedicazione e la Festa della Madonna del Carmine, il 16 luglio.

Presenza

Sono tanti i passi compiuti fino a questo punto. Ti invitiamo a fermarti un attimo, a sederti in un banco, a guardarti attorno. Ripercorri il cammino finora compiuto e prova a fissare una sensazione, qualcosa di questo luogo che ha attirato la tua attenzione.

Possiamo sapere molte cose di un luogo o di un’opera d’arte, ma un fascino diverso nasce se scopriamo anche ciò che questo luogo conosce di noi. L’architettura, le pitture, le testimonianze, il mirabile intreccio di paesaggio e poesia di questo luogo, forse provocano una percezione diversa: una nostra presenza nuova nel mondo e a noi stessi.

Vista della chiesa di San Sabino a Torreglia nella stagione autunnale

Preghiera

Impreziosito da opere pittoriche e testimonianze poetiche, collocato in una posizione assai suggestiva, questo luogo è un piccolo scrigno di bellezza.

Un tesoro prezioso è quello delle persone che da secoli qui nutrono e celebrano la fede nel Signore Gesù Risorto, la cui presenza viene testimoniata da una comunità e dalla celebrazione dell’Eucaristia.

Ecco un possibile passo. Prega per te, per le persone a te care, per qualche situazione di vita, del mondo. Ecco un Salmo (63/62), una poesia presente nella Bibbia. Forse può aiutarti.

O Dio, tu sei il mio Dio,

dall’aurora io ti cerco,

ha sete di te l’anima mia,

desidera te la mia carne

in terra arida, assetata, senz’acqua.

 

Così nel santuario ti ho contemplato,

guardando la tua potenza e la tuagloria.

 

Poiché il tuo amore vale più della vita,

le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:

nel tuo nome alzerò le mie mani.

 

Come saziato dai cibi migliori,

con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando nel mio letto di te mi ricordo

e penso a te nelle veglie notturne,

a te che sei stato il mio aiuto,

esulto di gioia all’ombra delle tue ali.

 

A te si stringe l’anima mia:

la tua destra mi sostiene.

Passaggio

Ogni cammino continua con un passo. Anche il tuo cammino ora prosegue con un passo. Ci auguriamo di essere riusciti ad accompagnarti con questi dieci passi nella Chiesa di San Sabino, ma un po’ anche dentro il mistero della tua vita. L’esistenza è decisa dagli incontri. Forse anche il passaggio in questo luogo ha lasciato un segno.

Buon cammino!

Per ultriori informazioni:

Chiesa di San Sabino a Torreglia Alta

Interno della Chiesa di San Sabino a Torreglia